Beschreibung
C’è un burattino nella mano è un viaggio nella storia del teatro di figura, uno
sguardo a tutto tondo su quest’arte così affascinante, sull’arte di dare vita a
caratteri e storie attraverso il sapiente uso della mano.
Stefano Giunchi, uno dei grandi protagonisti del teatro di figura italiano, ci
conduce dietro le quinte della baracca del burattinaio, ce ne rivela i segreti,
e insieme tesse una rete complessa in cui si intrecciano tradizioni passate e
presenti, dall’Europa, all’Iran, all’Oriente.
Un libro che ci fa scoprire le basi filosofiche, letterarie e culturali del mistero di
quella scintilla che accende l’entusiasmo di noi spettatori, bambini e adulti, di
fronte alle peripezie dei burattini, siano essi figure popolari, come Sganapino e
Fagiolino, o prese a prestito dalle grandi opere letterarie e teatrali.
Un libro che si avventura al di là, tracciando linee di connessione tra ii
funzionamento del nostro cervello e questa nostra esigenza tutta umana di
raccontare e vivere storie.
Un must per tutti quelli che si interessano al teatro di figura.
“... un libro da meditazione, un po’ breviario e un po’ zibaldone, da leggere a piccole
dosi, da centellinare, per accogliere o confutare, comunque un inviito a rifiettere,
ad aprire pensieri, a mettersi in gioco per non smettere il gioco. A continuare una
storia a dispetto di chi la credeva finita.” (Alfonso Cipolla)
Inhalt
INDICE
PRESENTAZIONE .................................................................................5
PROLOGO...............................................................................................9
PARTE PRIMA........................................................................................11
Etimologia dei burattini. Le piazze della Commedia all’Improvviso. Usi rituali
e reperti archeologici. Fra gli antenati si trovano giocattoli e bambole. Il gioco,
attività primaria della civiltà umana. Magnin aveva ragione.
Cap.1. Burattino, nascita e fortuna di un nome..........................................13
Cap.2. Maschere e burattini in piazza......................................................14
Cap.3. Dalla maschera della Commedia al nome di un genere..................16
Cap.4. A che punto è la storia...................................................................19
Cap.5. Da dove vengono i burattini 1........................................................21
Cap.6. Da dove vengono i burattini 2.......................................................24
Cap.7. Reperti di scavi e tesi antichi: manufatti rituali, bambole e giocattoli...24
Cap.8. Proviamo a partire dal gioco..........................................................27
Cap.9. L’opinione di Magnin nel 1852......................................................28
PARTE SECONDA..................................................................................37
Una forma d’arte specifica, di grande successo. Spazi teatrali e strumenti di lavoro
dei burattinai. Strutture interne nel teatro dei burattini, presenti in ogni cultura
e in tutto il mondo. A Barcellona nasce una nuova consapevolezza sul linguaggio
intrinseco dei burattini. Il segreto di Pulcinella è nella mano. Un linguaggio di
base determinato dalla articolazione delle mani e dal pollice opponibile.
Cap.10. Burattini, un format di successo a cui bastano risorse elementari......39
Cap.11. Lo spazio teatrale e gli attrezzi di lavoro.......................................39
Cap.12. C’è una struttura nascosta nel teatro dei burattini?......................41
Cap.13. Illuminazione collettiva sulle ramblas.......................................43
Cap.14. Perché i burattini ci “toccano” il cuore?........................................44
Cap.15. Il segreto di Pulcinella è sotto gli occhi, anzi nella mano..............45
Cap.16. Macchine del tempo ragazzine sveglie. La scoperta del pollice opponibile......46
277
PARTE TERZA......................................................................................57
Il teatro dei burattini è un sistema semiotico complesso e originale. Codici linguistici,
della voce, dei suoni, dei rumori e della musica. Codici delle luci e degli scenari.
Codici delle figure e dei movimenti. Conoscere i meccanismi e tramandarli. Vari
modi di insegnare e apprendere il teatro dei burattini. Le famiglie, le botteghe, i
manuali per dilettanti. La scoperta della grammaire di Gervais e la nascita del metodo.
Pollice opponibile e neuroni specchio. Nuove prospettive del teatro dei burattini.
Cap.17. Semiotica del teatro dei burattini................................................59
Cap.18. Alla ricerca di maestri o di procedure per apprendere?..................62
Cap.19. Dalla formazione in famiglia ai manuali per dilettanti.................64
Cap.20. La grammaire di Gervais e la nascita del metodo........................67
Cap.21. Nuove prospettive: pollice opponibile e neuroni-specchio, base
di un metodo...............................................................................................69
Cap.22. Per una nuova epistemologia del teatro dei burattini...................71
PARTE QUARTA...................................................................................83
“Grammatica elementare della manipolazione”........................................84
di André Charles Gervais (1946, Ediz. Bordas, Parigi)
Con due disegni originali di Gervais, rielaborati da Michèle Meister
Traduzione dal francese e note di Stefano Giunchi
CONSIGLI GENERALI.........................................................................85
POSIZIONE DELL’OPERATORE.........................................................85
COME CALZARE IL BURATTINO.....................................................86
ALTEZZA DEL BURATTINO..............................................................87
POSIZIONE DEL BURATTINO...........................................................87
ESERCIZI DI MANIPOLAZIONE........................................................91
Prima serie di esercizi
L’OPERATORE È IMMOBILE..............................................................93
MOVIMENTI DELLA TESTA (cioè del dito indice)..............................93
MOVIMENTI DEI BRACCI (cioè delle ultime tre dita e del pollice
opponibile)...............................................................................................94
MOVIMENTI DEL BUSTO (cioè della mano e del polso).......................95
SIGNIFICATI SUGGERITI DAI GESTI BASE DELLA
GRAMMATICA....................................................................................97
278
MOVIMENTI DELLA TESTA..............................................................97
MOVIMENTI DEI BRACCI .................................................................98
MOVIMENTI DEL BUSTO...................................................................99
POSTURE DEL BURATTINO...........................................................100
Seconda serie di esercizi
L’OPERATORE SI SPOSTA...................................................................102
ESERCIZI PRELIMINARI..................................................................102
LA CAMMINATA...............................................................................103
DIVERSI TIPI DI CAMMINATA.......................................................106
LA CORSA...........................................................................................109
LA DANZA...........................................................................................111
I GESTI UTILITARI...........................................................................112
Terza serie di esercizi
L’OPERATORE SI ESPRIME.................................................................114
GESTI ESPRESSIVI...............................................................................114
ALCUNI ESEMPI DI GESTI ESPRESSIVI...........................................115
NOTE AGGIUNTIVE AL TESTO DI GERVAIS..................................118
SGUARDO.............................................................................................118
IMMOBILITA’ E PAUSE......................................................................118
RITMO E RIPETITIVITA....................................................................119
IRONIA E SOSPENSIONE DEL RACCONTO/AZIONE.....................120
PARTE QUINTA...................................................................................133
La drammaturgia del teatro dei burattini è condizionata dal suo linguaggio
e dalla sua grammatica di manipolazione. Gesti di base, routines efficaci
sono la struttura su cui si sviluppano storie e si intrecciano prestiti culturali.
Un tesoro nei faldoni dei Cuccoli.
Nella Bartalemy fair di Ben Jonson e nell’Homme de neige di Gerge Sand, due
sintetici manuali di trattamento drammaturgico.
Il persiano Mobaràk e il napoletano Pulcinella, commedianti e burattini.
Cap.23. Dalla grammatica alla drammaturgia.........................................135
Cap.24. Movimenti, gesti e routines alla base della drammaturgia...........136
Cap.25. Il tesoro dei Cuccoli...................................................................138
Cap.26. Alla fiera con Ben Johnson. Lezione di drammaturgia 1.............142
279
Cap.27. George e Maurice Sand. Lezione di drammaturgia 2..................143
Cap.28. George e Maurice Sand, teorici e burattinai....................145
Cap.29. Pulcinella e Pahlavàn Kaciàl, un destino simile:
burattini e attori comici.........................................................................147
PARTE SESTA.......................................................................................163
Morte apparente, resilienza e resurrezione. I burattini radicali sono i progenitori
delle tradizioni successive. Tipi, caratteri e maschere si eclissano ma rinascono.
Nascono nuovi burattini e nuovi burattinai. Sviluppo di diverse tradizioni teatrali.
Battaglia continua fra verosimiglianza e surrealismo.
Burattini in situazioni di svantaggio.
Rintracciare le grammatiche e i linguaggi dei diversi teatri di figura. I burattini
sono un teatro popolare, quindi di ricerca.
Cap.30. Morte apparente e rinascita continua........................................165
Cap.31. Il teatro dei burattini è resiliente e carsico..................................166
Cap.32. Nuovi protagonisti e nuovi burattinai........................................167
Cap.33. Burattini in situazioni di svantaggio..........................................170
Cap.34. Altre grammatiche per altre figure.............................................174
Cap.35. Verosimiglianza e surrealismo...................................................177
Cap.36. Perché il teatro dei burattini è pop.............................................179
Cap.37. Un teatro popolare, quindi di ricerca..........................................181
APPENDICI..........................................................................................209
Sono una serie di materiali che arricchiscono o approfondiscono alcune tematiche del libro.
Due importanti reperti “archeologici”: il Mito della Caverna e le miniature medioevali.
Due esempi di testi scritti per i burattini: la scena di Pulcinella e il Cane, nella
trascrizione di De Simone, da uno spettacolo di Nunzio Zampella; il copione
dello spettacolo “Père Ubu e mister Punch si incontrano dietro le sbarre”, realizzato
in un Carcere di Massima Sicurezza. Una opinione di Paola Serafini.
Seguono quattro contributi speciali: un “tema” svolto da Luì Angelini, una
intervista con il neuroscienziato Vittorio Gallese, un saggio di Horacio Tignanelli,
burattinaio e docente di astronomia, una intervista con Paola Serafini.
Chiudono le “Appendici” e il libro, tre succinte epigrafi: una conversazione rubata
al bar, una celebre dichiarazione di un grande burattinaio, il saluto garbato di un
burattino.
280
REPERTI ARCHEOLOGICI..............................................................211
1.Nella Grecia di Platone
La caverna da cui nacquero il teatro d’ombre e il cinema
(nell’agorà, intanto, facevano i burattini...)............................................211
2.L’Hortus della Badessa e il Roman du Roi Alixandre
Le prime immagini di teatro dei burattini nel Medio Evo........................213
TESTI E COPIONI...............................................................................215
3. Pulcinella un format disceso direttamente dalla grammatica
delle mani.............................................................................................215
PULCINELLA E IL CANE..................................................................217
4. Père Ubu e mister Punch si incontrano dietro le sbarre
La comica tragedia e la tragica commedia di Mister Punch/Ubu e sua moglie
Judy nel Reame di Polonia..................................................................218
IL COPIONE .......................................................................................223
CONTRIBUTI.....................................................................................230
5. Luì Angelini
Tema: il tuo compagno di scuola preferito..............................................230
6.Horacio Tignanelli
L’intenzione del burattinaio...................................................................232
7. Intervista a Vittorio Gallese
Mani, grammatiche e neuroni specchio..................................................234
8. Dialogo fra Paola Serafini, burattinaia d’oggetti, e l’Autore...............239
EPIGRAFI FINALI...............................................................................241
9. Conversazione al bar...........................................................................241
10. Una citazione di Romano Danielli....................................................241
11. Dice la sua anche Sganapino..............................................................241
BIBLIOGRAFIA GENERALE.............................................................242
INDICE................................................................................................276