Beschreibung
Seit dem Bankencrash 2008 ist erkennbar, dass sich die gesellschaftlichen Verwerfungen verschärfen, dass die Politik immer mehr versagt, dass sich das Wirtschafts- und Finanzsystem in einer weltweiten Krise befindet. Um die Profitmaschine des Kapitalismus auf neuer Stufenleiter in Gang zu bringen, propagieren das Weltwirtschaftsforum und sein Gründer, der Deutsche Klaus Schwab, den Great Reset, die Vierte industrielle Revolution. Die damit beabsichtigte biopolitische Bevölkerungspolitik und totale Digitalisierung sämtlicher Lebensbereiche hat eine bedrohliche Entwicklung zur Folge: hin zum softtotalitären Überwachungskapitalismus auf hygienegemeinschaftlicher Massenbasis. Der Politikwissenschaftler Rudolph Bauer skizziert diesen futuristisch-dystopischen Veränderungsprozess, setzt ihm aber eine alternative Zukunftsvision entgegen: die Vierte demokratische Revolution. Il crollo del settore bancario del 2008 mette in evidenza che le distorsioni sociali si intensificano, che la politica fallisce sempre di più e che il sistema economico e finanziario si trova in una crisi globale. Per mettere in moto la macchina del profitto del capitalismo su una nuova scala, il World Economic Forum e il suo fondatore, il tedesco Klaus Schwab, propagandano il Grande Reset, ovvero la quarta rivoluzione industriale. La politica biopolitica della popolazione perseguita in questo contesto e la totale digitalizzazione di tutti i settori della vita hanno prodotto uno sviluppo pericoloso verso un capitalismo di sorveglianza soft-totalitario basato sulla massa della comunità igienica. Il politologo tedesco Rudolph Bauer in questo saggio delinea questo processo di cambiamento futuristico-distopico, contrastandolo con la visione alternativa del futuro allinsegna della quarta rivoluzione democratica.
Autorenportrait
Bauer, sociologo, scrittore e artista, per anni ha lavorato come docente all'università di Brema. Si impegna a favore di un pacifismo radicale e per la lotta contro il neoimperialismo legato agli interes-si del capitale dei paesi ricchi. Il capitale e gli inte-ressi della borghesia occidentale, la sete di potere delle imprese produttrici di armi e la politica spo-sata con le multinazionali, mantengono il nostro mondo in uno stato di guerra, pseudo-guerra e minaccia costante.